Le politiche di sviluppo dell’Unione Europea e del Governo italiano pongono un focus sempre più forte sullo sviluppo sostenibile, mettendo al centro la riqualificazione in edilizia come strumento imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e riduzione delle emissioni. Cortexa esprime il proprio apprezzamento e sostegno a queste politiche, al Superbonus 110% e alle altre misure in vigore e chiede uno sforzo ancora maggiore nel definire criteri di qualità certi e verificabili nella realizzazione delle opere
Il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto, che Cortexa rappresenta, si è affermato a livello internazionale come la soluzione più efficace per riqualificare l’involucro edilizio e garantire risparmio energetico, comfort abitativo e riduzione di emissioni nocive degli immobili.
In Europa, gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi di energia e del 36% delle emissioni di CO2 generate da consumi energetici. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e di raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 passano, anche per l’Unione Europea, attraverso la riqualificazione energetica degli edifici. Considerato che l’85-95% degli edifici esistenti oggi saranno ancora utilizzati nel 2050, la strategia Renovation Wave, pubblicata ufficialmente dalla Commissione Europea il 14/10/2020, prevede così il raddoppio degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici per i prossimi 10 anni.
L’importanza del Sistema di Isolamento Termico a Cappotto in questo ambito è stata riconosciuta anche dal Governo italiano e dai Ministeri competenti, che hanno identificato nel Sistema a Cappotto uno degli interventi trainanti del Superbonus 110%, per riqualificazioni che riguardano almeno il 25% della superficie disperdente lorda complessiva e consentono di ottenere il miglioramento di almeno due classi di consumo energetico, o il raggiungimento della miglior classe ottenibile.
“Con un patrimonio immobiliare ancora in buona parte obsoleto ed energivoro, l’opportunità del Superbonus 110% è molto preziosa per l’Italia, sia in termini di risparmio energetico che di riduzione delle emissioni e aumento della salubrità, della sicurezza e del comfort degli edifici.” afferma Andris Pavan, Presidente di Cortexa. “In questi mesi ci siamo più volte rivolti al Governo e ai Ministri competenti per esprimere la nostra soddisfazione relativamente alle misure adottate – che ci auspichiamo possano rientrare in una visione a lungo termine – e per proporre la nostra collaborazione per rendere più stringenti i criteri di qualità degli interventi che beneficiano degli incentivi”. Spiega Andris Pavan.
La proposta di Cortexa per interventi di riqualificazione energetica con Sistema a Cappotto efficaci e duraturi
L’incremento della qualità degli interventi passa, secondo la proposta di Cortexa fatta pervenire ai decisori, attraverso due punti chiave:
- La trasformazione degli incentivi per l’efficienza energetica in edilizia in misure strutturali, come preannunciato recentemente dal Ministro Patuanelli, in modo da incrementare il numero di interventi e estendere il lasso di tempo per l’accesso agli incentivi. Ciò consentirebbe agli operatori di acquisire e sviluppare le necessarie competenze nella progettazione, posa e direzione lavori di interventi di risanamento energetico dell’involucro, che al momento sono disponibili presso un numero relativamente ristretto di imprese e tecnici altamente specializzati. Il rischio, legato alla breve durata dell’incentivo, è che la domanda superi di gran lunga l’offerta qualificata e che anche tecnici e imprese non esperti in materia realizzino opere la cui complessità li espone a grandissimo rischio di errore e mancata efficacia dell’intervento. La scadenza ravvicinata dell’incentivo favorisce un utilizzo rapido delle risorse, a fronte di interventi dalla qualità incerta;
- La subordinazione del riconoscimento degli incentivi fiscali per l’efficienza energetica in edilizia a criteri di qualità precisi e verificabili relativi a scelta dei Sistemi, alla progettazione e alla posa in opera:
- miglioramento della classe energetica dell’immobile oggetto dell’intervento, come già previsto dal Superbonus 110%;
- applicazione di Sistemi a Cappotto forniti e certificati dal produttore come kit, certificati con Valutazione Tecnica Europea ETA (secondo ETAG 004) e dotati di marcatura CE;
- progettazione competente e dettagliata dell’intervento a cura di progettisti che operino secondo la norma UNI/TR 11715 e il Manuale di applicazione di Cortexa e siano in grado di dimostrare di avere gestito con successo progetti di riqualificazione dell’involucro mediante Sistema a Cappotto di pari complessità;
- concretizzare quanto previsto dal recepimento della direttiva UE 2018/44 con D.L. n° 48 del 10/6/2020 in merito alla “posa in opera qualificata” come condizione indispensabile per l’accesso agli incentivi per l’efficienza energetica, prevedendo che la posa in opera venga effettuata da imprese e applicatori specializzati, che abbiano seguito un corso di formazione (per esempio quello fornito da Cortexa) e abbiano certificato le proprie competenze secondo la norma di certificazione professionale UNI 11716, dimostrando di sapere attuare quanto previsto dal Manuale Cortexa e dalla norma UNI/TR 11715.
“Ci siamo rivolti come Cortexa al Governo e ai Ministeri competenti per mettere a disposizione la nostra esperienza, con l’intento di diffondere, lungo tutta la filiera, le conoscenze necessarie per non sprecare, attraverso interventi di qualità non verificabile, le risorse messe a disposizione con il Superbonus e gli altri incentivi. Per garantire l’efficacia degli interventi è indispensabile che il Sistema a Cappotto venga realizzato a regola d’arte, a partire dalla scelta dei materiali sino alla loro posa in opera. Uno degli errori più frequenti che si osservano in cantiere è la scelta dell’impresa di assemblare il cappotto con componenti di diversi produttori, violando il concetto di Sistema e perdendo anche la garanzia da parte del produttore. In casi come questo il committente non otterrà un lavoro di qualità, con evidenti svantaggi sia a livello estetico che prestazionale; il progettista non vedrà rispettato il suo progetto iniziale e, se incaricato anche della direzione lavori, porterà l’intera responsabilità sui danni generati dal cappotto termico mal realizzato; l’impresa, dal canto suo, non potrà in alcun modo rivolgersi al produttore in caso di problemi, in quanto i produttori rispondono solo ed esclusivamente di sistemi certificati. Problematiche analoghe possono presentarsi anche in fase di progettazione e posa in opera, se queste non vengono eseguite da professionisti, posatori e imprese altamente qualificati e specializzati”. Conclude Andris Pavan.